lunedì 1 giugno 2009

La Signora

Sembra che abbia scosso appena le spalle e spirò.
Silvana, una delle poche Signore rimaste a Roma, così se ne andata.
Ha aspettato che tutto noi, che le volevamo bene, le permettessimo di andarsene. E quando anche l'ultima, unica sua amica, Elena, le ha dato il suo benestare, neanche un'ora dopo se ha iniziato il suo cammino.
Non più di 4 ore prima, dopo averla baciata con la stessa bontà con cui lei era solita fare a me, una suggestione mi è apparsa nella mente. Era solare come sapeva essere, ed era piena di luce. E mi chiamava sorniona come quando voleva chiedermi qualcosa di "paraculo". Io non volevo avvicinarmi perché intuivo cosa volesse dirmi:
"Ninni, vieni.. Senti - con quel solito suo stopparsi un secondo per inumidirsi la lingua - Nonna se ne va.. Va da tanta gente che le vuole buone. Ma tu non ti preoccupare. Perchè io sto davvero bene. Dillo tu a papà e stagli vicino. Va bene Ninni?.." E mi baciava.
Anche adesso, piango.
E' così bella e così signorile.
Il giorno del funerale non l'ho voluta vedere nella bara. Come tutti gli altri che sono andati via prima di lei. Carlo, Candida.
Dicono che era bellissima. Quasi sorrideva. E per dirlo addirittura Maurizio deve essere vero.
Ad Elena aveva lasciato detto il vestito, la collana, la borsetta e il ventaglio. Quello che le ho comprato a Barcellona.
Ognuno le ha messo qualcosa dentro la cassa.
Ma quando sono arrivato io, Maurizio mi ha chiesto se poteva guardare dentro quella busta di carta dell'alimentari.
E quando se n'è reso conto un urlo misto di ironia e dolore ha squarciato il silenzio della camera mortuaria. E ci siamo abbracciati piangendo.
Le avevo comprato un pezzetto di pizza, una bottiglia d'acqua, dei moncherì e la carta di cui lei non poteva mai fare senza.
Per il suo cammino, se avesse fame o sete, o avesse voglia di uno sfizio goloso.

Di lei mi rimane il piglio, la signorilità, l'amore per chi amava e la decisione con la quale era sicura di ciò che voleva.
Ai miei amici dava del "Lei". A 86 anni.
E lo faceva per educazione e perché sapeva come gestire le relazioni.
E' stata una signora, in tutto e per tutto.
Non se m'hai fatta parlare dietro. Anche se ci hanno provato.
Per poi pentirsene.

Ora quello che lei era, cercherò di portarlo in me.
Oggi si guarda avanti.
Oggi si va avanti.

Oggi si è quello che siamo più quello che è stato.

a Silvana

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